Fiore di donna
di Silvia Rolando
ISBN: 978-88-6096-295-9
Formato: Rilegato
Genere: Racconti
Anno: 2010 - Mese: gennaio
Pagine: 140

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Sintesi

Un viaggio toccante e delicato nell’eterogeneo universo femminile, un ritratto a tinte forti che accarezza l’anima e spesso fa sanguinare il cuore.
L’odissea di alcune giovani donne, fragili ma determinate che si scontrano quotidianamente nell’arena della vita e combattono tenacemente l’ignoranza e l’ipocrisia per affermare la propria dignità contro i pregiudizi e le maldicenze.
Un elemento fa da trait d’union a tutte le storie narrate: il difficile tema dell’emigrazione.
Ogni racconto è un piccolo universo a sé: c’è chi ha trovato ospitalità ed accoglienza in Italia ed è riuscita a rifarsi una vita dignitosa e felice; chi, tra mille difficoltà, deve portare avanti una famiglia e dei figli ostili, lavorando duramente e con umiltà; chi è costretta ad affrontare, ogni giorno, i fantasmi del passato cercando di ricostruire il puzzle della propria esistenza e chi, infine, stanca e prostrata nel corpo e nell’anima per le angherie e le umiliazioni subite, medita di farla finita e di chiudere il conto col proprio destino.
Storie di donne composite e toccanti, delineate con estrema abnegazione e viva partecipazione, uno sguardo commosso su una realtà così vicina e pressante, ma nello stesso tempo, un monito severo a non abbandonarsi allo sconforto, a non demordere, a guardare al futuro con speranza e fiducia.

Silvia Rolando nasce a Cuneo nel 1978, oggi vive e lavora nella medesima provincia, sfondo e scenario dei suoi racconti. Dopo la maturità scientifica, sceglie il settore umanistico, si laurea in Lettere Medievali ed inizia ad insegnare come supplente di lettere in alcune scuole medie e superiori. Appassionata lettrice di storie di donne di tutto il mondo, si interessa da alcuni anni ai problemi sociali, soprattutto femminili.
Ha approfondito il tema dell’immigrazione attraverso corsi di perfezionamento post-laurea che ha frequentato e frequenta tuttora.
Scrivere storie di donne è la sua grande passione, che spera di coltivare ancora a lungo, con nuove pubblicazioni, a cui sta già lavorando.

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michele venturini, 3  giugno  2009  00:00
Un romanzo tutto al femminile, scritto da una giovane donna che racconta storie di donne straniere, che hanno lasciato la loro terra per venire a vivere in Italia. Sono sei racconti, tutti con lo stesso filo conduttore, il tema di una donna straniera nell'Italia contemporanea in un processo di integrazione ancora in atto. Il romanzo si snoda come un viaggio nell'universo di chi vive tutti i giorni con la speranza di un futuro migliore, e tutti i giorni lotta, per mantenere quello che ha duramente acquistato, e per acquisire di nuovo. Il romanzo si apre con il racconto intitolato: “Un'immagine riflessa: è la mia vita”, che narra la tranquilla monotonia di una ragazza africana di nome Rose, immigrata in Italia, vista mentre viaggia in un treno regionale denso della più disparata umanità. Il treno viaggia, porta avanti tutte queste persone ognuno con la sua storia, e la protagonista, praticante estetista, porta avanti le proprie speranze. Il racconto si svolge in una provincia del nord Italia, come tutti i racconti del libro della Rolando. La protagonista è abbastanza integrata in Italia, ed è stata ammessa al corso di estetista che frequenta, perché conosce “abbastanza bene l'italiano”; ha sempre avuto la passione per il lavoro da parrucchiera, appreso da piccola, nel paese d'origine, da una zia parrucchiera. Rose è dunque integrata in Italia, e durante i fine settimana incontra il fidanzato italiano, che sogna di sposare; ma riflette e pensa: “i sogni sono i sogni, ma la realtà con cui ti scontri è un'altra”. Voglio citare una frase detta della stessa contenuto in questo racconto, che mi ha colpito in particolar modo: <>? La nostra protagonista risponde in modo positivo e propositivo ad un tempo, a questa domanda, ma rimane ancorata alla realtà: sogna, ma ha radici concrete. Il treni giunge quindi a destinazione e Rose riflette che mentre nel presente la sua vita di donna libera la trova in Italia, ieri era in Africa; sarà sempre laddove sarà il suo cuore. Segue il racconto Ero solo malata d'immaginazione, un altro racconto breve di questa raccolta legata a temi sociali e attuali. Qui abbiamo il percorso, tutto meditato dalla protagonista e visto con inquadratura soggettiva da parte dell'io narrante, vede la storia di una madre che va incontro alla propria figlia, presso la sua scuola, nel giorno del suo diciottesimo compleanno. La protagonista si sente depressa, e forse è metereopatica, vista che il cielo, nel racconto ha tinte fosche e minaccia rovesci di pioggia. Pioveva il giorno che lasciò il suo Paese d'origine per trasferirsi in Italia, quattro anni prima piena di propositi ma triste perché lasciava due figlie a casa, e giunge Torino con un gruppo di emigranti: non si tratta di un viaggio di piacere e non c'è un servizio di cortesia: viene lasciata presso la stazione centrale e raggiunge una amica in un paese della provincia, che la colloca come badante. All'inizio si sistema presso una famiglia, che la ospita e la assume come badante, e lì le giornate scorrono tranquille, tra il lavoro e il giorno di riposo settimanale. La protagonista riflette sulla propria esistenza: ha vissuto nel Paese d'origine dove si è diplomata e si è sposata, e ha trovato un lavoro. Ma poi alcune difficoltà della vita, anche economiche turbarono la sua vita e la costrinsero ad emigrare in Italia. Ma le cose si mettono male anche in Italia, e preda della depressione, la nostra protagonista torna nel Paese d'origina a metà sconfitta dal suo viaggio e a metà felice di rivedere le due figlie e il suo Paese d'origine. Tornerà sconfitta, è vero, ma con nel cuore la felicità di avere almeno provato a migliorare la propria vita. Tutti i racconti di questo volume: Fiore di donna, di Silvia Rolando, vede storie di donne che vogliono migliorare in qualche modo la propria esistenza,e per fare questo sono disposte anche a grandi sacrifici, come quello di abbandonare il proprio Paese d'origine e i propri famigliari, per venire in Italia, nella speranza di costruire un domani migliore dal giorno di ieri da cui si sta fuggendo. Un altro racconto degno di nota è quello di una donna che lavora come infermiera e sogna un futuro migliore, anche dal punto di vista economico. Vive senza ristrettezze, ma con parsimonia in Italia, e ama un uomo italiano. Ha una figlia piccola e un figlio adolescente che le procura dei pensieri. Giovanni, il fidanzato italiano è dalla parte della donna nelle difficili dispute con il figlio adolescente, che un giorno torna si mette nei guai, viene picchiato e la madre scopre nel suo zainetto della droga: è dunque un bivio, che si spalanca di fronte alla protagonista; Giovanni suggerisce di chiamare un medico e la polizia , e così fa la donna, sperando di fare il proprio meglio. Il racconto si chiude con il figlio arrestato e ricoverato, e il difficile interrogativo su ciò che si è fatto, se sia stata la scelta migliore.
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