Una faccia una razza
di Danilo Coppola
ISBN: 978-88-6096-423-6
Formato: Rilegato
Genere: Racconti
Anno: 2009 - Mese: agosto
Pagine: 198

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Sintesi

La raccolta di racconti “Una faccia una razza e altre storie” comprende alcuni scritti che testimoniano una visione del mondo personale ed originale dell’autore e riunisce in sé i più disparati generi letterari: dall’autobiografia, al genere poliziesco, alla fiaba, alla politica, animati da una serie di personaggi che sembrano essere stati tratti a peso dal teatro dell’assurdo di Jonescu. Sullo sfondo di una Puglia selvaggia, mortificata dal turpe spettacolo dell’abusivismo edilizio e, al contempo, autentica, con i suoi miti e le sue tradizioni, si snoda tutta la prima parte di questa serie di racconti. L’oscuro scenario socio-politico delineato nella seconda parte è il risultato della crisi dei valori e del vuoto delle coscienze che costituiscono il trait d’union dei successivi racconti. L’aspra e sarcastica disamina condotta dall’autore sulle storture del suo tempo sembra stemperarsi, solo alla fine, nel clima malinconico e ironico che contraddistingue gli ultimi racconti. Proprio il ritorno alle origini, alla natura incontaminata, alle vecchie abitudini del paese sembra essere la risposta dello scrittore alle assurdità e al non-sense del sistema socio-politico dei nostri tempi.

DesLunga
Nico Cordola è uno dei tanti Italiani costretti a lasciare il proprio paese natio, un tempo come anche oggi. Uno dei tanti meridionali “cerca fortuna”, pieno di illusioni e grandi aspettative, che sbatte il muso contro la dura realtà di una grande e alienante città, come Milano.
Da un piccolo paese della Puglia, Nico, con il suo bagaglio di cultura, i suoi sogni e la sua voglia di crearsi una vita diversa da quella di aspirante dipendente comunale, che si prospetta per i suoi compaesani e per i giovani laureati del suo sud, giunge in una città dove ad accoglierlo vi è solo il freddo cemento dei palazzi, l’asfalto delle strade e la frenesia di un luogo che, troppo preso dalla necessità di lavorare per sopravvivere, è indifferente alla sofferenza di quei molti operai provenienti dalla miseria del Meridione e che nella miseria restano.

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