Man Jan
Il compito di Man Jan resta quello di guardare nell’invisibile, rincorrere il futuro di attimi incompiuti, scindere tra la ragione e l’impossibile. Il livello del suo incarico si è esteso alle regole universali, rendendosi attuale in uno sforzo comune di cambiare i concetti, di proseguire su parametri da ribaltare per dar vita a un altro umano utile nell’avvenire. Il tempo è passato, lasciando i suoi segni, eppure la forza vitale ancora pulsa senza trovare uno scopo. Le credenze crollano dentro l’autore, portandolo alla visione di esseri umani diversi, liberati dal soffocamento della società attuale; trovandosi, essi possono trasformare ogni essenza del senso d’esistere. I tre passaggi sono avvenuti: “conoscere sé stessi”, “credere in sé stessi” e ora “considerare sé stessi” nel senso universale ed eterno, fatto di corpo e strabilianti istinti. La bellezza è un’estasi incommensurabile.

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