Sono quella che trovi stropicciata in una frase lasciata lì e dimenticata, in un biglietto pronto a seccarsi privo d’aria e di respiri, di quelle frasi che ritrovi dopo tempo e ti sorprendi di quanto a volte sia banale e a volte profonda, insieme. Quella degli opposti che non si attraggono ma convergono nella mia persona quasi come due che si fanno uno. E son me stessa. Sono quella impicciona che fissa la gente e fantastica sulle loro storie. Quella che guarda gli altri fisso ma odia essere fissata. Sono quella che mi si crede al primo sguardo e la smentita nei miei gesti spontanei, perché sono una cosa e il suo contrario. Sono ripetitiva, contraddittoria, banale… Sono l’ambizione di non voler conquistare il mondo, ma di salvarlo. Sono l’illusione d’essere liberi che ci rende schiavi di molte cose ma soprattutto di noi stessi. Forse la mia è solo paura di scoprirmi cresciuta davvero.