L’autore, Giuseppe Pio Palladino, è nato a San Giovanni Rotondo (in provincia di Foggia) il 5 ottobre 1961. Ha sempre nutrito un legame speciale con la sua città natale e con il suo secondo nome, poiché Pio è dovuto proprio alla figura di San Pio, dal quale ha ricevuto direttamente il sacramento del Battesimo. Questo evento l’ha fatto sentire un privilegiato perché ha sempre sentito una speciale protezione divina durante tutta la sua vita.
La sua formazione, di stampo scientifico, l’ha indotto a laurearsi in Scienze Infermieristiche. Ha lavorato per alcuni anni a Milano e poi, per quarantadue anni al Pronto Soccorso di Foggia come infermiere. La dedizione verso gli altri e la cura della sofferenza altrui hanno fatto sì che sviluppasse una particolare propensione caratteriale fatta di dolcezza, profonda empatia, disponibilità e bontà.
Queste stesse peculiarità hanno, con il tempo, fatto emergere in superficie la sua anima più artistica: ha sempre coltivato la sua vena più creativa attraverso le sue passioni, che sono la lettura, la filatelia, la numismatica, l’astronomia, la musica e l’arte in tutte le sue forme. Appassionato dell’architettura e della storia, ha fatto numerosi viaggi alla scoperta delle bellezze artistiche, soprattutto italiane.
In età adulta ha scoperto di possedere una particolare attitudine per la scrittura di versi poetici, che ha coltivato con passione e pazienza. È nata, nel 2015, la sua prima raccolta di poesie, pubblicata per la casa Editrice Kimerik, intitolata Il colore delle emozioni. Soddisfatto della sua creazione e motivato dagli apprezzamenti ricevuti da colleghi e amici, ha continuato ad esprimere le sue emozioni e le sue sensazioni attraverso la scrittura di poesie.
Dalla sua passione e dalla sua perseveranza sono germogliati i suoi ultimi versi, racchiusi in questa seconda raccolta, che esprime l’essenza più vera e matura dell’autore. Il titolo di questa collezione, Arcobaleni volanti, rappresenta, come spiegava sempre l’autore nella fase di stesura delle sue idee, la visione di tante sfaccettature di luci, colori e figure, sospese e ondeggianti nell’aria, che gli ricordavano il volo leggiadro delle farfalle variopinte. Questi arcobaleni volanti, dunque, non sono altro che il perdere il proprio sguardo verso il volo caleidoscopico di queste creature volteggianti.
Questa opera, che l’autore ha iniziato ma che non ha potuto vedere conclusa, è stata terminata con dedizione e rispetto dalla sua famiglia, che ha sempre incoraggiato la sua espressione poetica.


La famiglia dell’autore