Le confessioni di Vittorio
di Franco Cordiale
ISBN: 979-12-5466-834-4
Formato: Rilegato
Genere: Narrativa
Collana: Percorsi
Anno: 2025 - Mese: aprile
Pagine: 196

Disponibilità immediata

Disponibile anche in formato eBook


16,00 €
Aggiungi al carrello

Sintesi

Il senso stesso dello scrivere dell’autore comincia con il suo stesso credere. Egli entra nello specifico di questo suo romanzo, indiscutibilmente originale fin dal titolo, sebbene lo scopo per cui è stato scritto non sia soprattutto quello di brillare e distinguersi in un panorama segnato da troppe insignificanti e ricorrenti manifestazioni pseudo letterarie, costruite e omologate secondo i gusti e le tendenze del mercato.
gli antagonisti sono etichettati come hater, da to hate, odiare) al video dell’idolo o dello zimbello di turno.
Oggi obiettivo unico di chi scrive romanzi è superare il filtro dei famosi “algoritmi” tenuti in pugno dai padroni del libro e del discorso, alias chi gestisce la comunicazione a ogni livello, ad esempio quello del linguaggio.
Una volta mamma, papà, zia, maestra e confessore ci raccomandavano di essere corretti moralmente: comportarci bene insomma.
Oggi all’opposto ci vogliono corretti sì, ma politicamente dalla parte “giusta”.
Quelli che non risulteranno “politically correct” saranno gettati fuori del mondo dell’editoria, dentro il nuovo “sheol” dell’anonimato e dell’indifferenza.

Franco Cordiale, pseudonimo letterario di Luigi Giuseppe Grossi, si è laureato in Filosofia nell’anno 1977 all’Università “Cattolica” di Milano con una tesi su Augusto Del Noce, riguardante la critica del pensiero di Renato Cartesio e delle sue conseguenze filosofiche.
Ha insegnato per 41 anni Lettere, Storia, Geografia nella scuola superiore di Stato in Brianza, dove si era trasferito da Milano nel 1991 contraendo matrimonio con Alina Di Salvo, a sua volta dotata di spiccate inclinazioni all’arte, ad esempio il disegno, il restauro e la pittura.
In parallelo ha tenuto corsi di materie umanistiche presso l’Università della III Età di Cesano Maderno (MB) dal principio degli anni Novanta, insegnamento che prosegue tuttora.
Ha sempre avuto la passione di scrivere narrativa, non per semplice soddisfazione di un estro creativo innegabile, bensì come occasione e strumento per raggiungere consapevolezza delle contraddizioni non sempre facilmente confessabili che ci portiamo dentro. Scrivere come confessione e come terapia, fedele al motto di Italo Svevo: “Fuori della penna non c’è salvezza”.
La parola salvezza è importante nei suoi romanzi, si tratti de L’Acerba Vita, dedicata al personaggio di Cecco d’Ascoli (secolo XIV) di cui si rivalutano il coraggio e l’onestà intellettuale e ancor più la sincera e profonda fede cristiana a dispetto della condanna a morte per presunta eresia.
Si tratti invece del Vagabondo metropolitano S. N., protagonista di Un’Anguria Chiamata Estate, un’avventura metropolitana di una giornata estiva dentro una Milano che non si nomina mai, compiuta da un “uomo insignificante”, ma solo in apparenza.

Leggi la biografia completa
Lettore interessato, 5  settembre  2024  03:33
Contenuto della descrizione interessante, ci penso su.
Lettore interessato, 5  settembre  2024  03:32
Contenuto della descrizione interessante, ci penso su.
Per inserire un commento devi effettuare l'accesso

DELLO STESSO GENERE