Dante e Sturzo
di Angelo Consolo
ISBN: 979-12-5466-072-0
Formato: eBook
Genere: Narrativa
Anno: 2022 - Mese: gennaio
Pagine: 118


7,70 €
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Sintesi

Luigi Sturzo non avrebbe mai pensato di paragonarsi a Dante Alighieri. L’umiltà e il senso del limite, propri del suo carattere, lo avrebbero anche indotto a dissuadere chiunque avesse osato un tale confronto o avesse  soltanto  espresso per questo un semplice complimento. Eppure esistono parecchi aspetti in comune tra i due. E, rimanendo saldo il principio che tra i grandi non si fanno paragoni, è possibile, riferendoci all’uno e all’altro, parlare di vite parallele. Ci si trova di fronte a due personalità poliedriche che, distanti nel tempo, rivelano sentimenti e interessi affini e finiscono per essere coinvolte in vicende molto simili.
Sturzo, anche se restio a qualsiasi paragone con Dante, tuttavia se lo sente vicino, si richiama spesso a lui nei suoi scritti, dimostra di conoscerne la vita e le opere, cita qua e là versi e simbologie della Divina Commedia. E come Dante è poeta, lui è teologo, pensatore politico, combattente per la libertà, sostenitore della laicità della politica e autore di un poema drammatico, Il ciclo della creazione (1932), opera di grande impegno artistico. Egli, così come «il ghibellin fuggiasco», è costretto a trascorrere gran parte della sua vita in esilio, che provvidenzialmente si trasforma  in un uomo di meditazione e di proficua produzione. In uno dei suoi più significativi libri, scritto durante il periodo americano, meditando sul bene derivante spesso anche dal male, si chiede: «E quanto non deve Dante al suo esilio per la Divina Commedia?»           
(La vera vita - Sociologia del soprannaturale [1943], Zanichelli, Bologna, 1978, p. 137).
Angelo Consolo, in questo saggio, tenta un accostamento del sociologo siciliano al poeta fiorentino, prediligendo proprio il duro e lungo periodo d’esilio vissuto con sofferenza da entrambi, lontani dalla Patria, dagli affetti familiari e dagli amici. La ricerca, condotta con metodo filologico e storico, raggiunge felicemente gli obiettivi preannunciati nel titolo. L’autore - partendo dalla premessa che «la lettura di Dante, durante l’esperienza dell’esilio, sia stata di conforto per il sacerdote calatino» - , analizza una lettera inviata da Sturzo agli amici durante il suo esilio a Londra e vi scorge una similitudine dantesca rilevata dal Canto VI del Purgatorio. L’approfondimento prosegue con la comparazione tra le tre male bestie denunciate spesso da Sturzo (lo statalismo, la partitocrazia e lo sperpero del denaro pubblico) e le tre simboliche male bestie (la lonza, il leone e la lupa) incontrate da Dante nella selva oscura (I Canto dell’Inferno).  L’analisi, da una pagina all’altra, si fa sempre più stimolante e suggestiva e, nel contempo, consente una migliore e maggiore conoscenza di Luigi Sturzo. Evitiamo di entrare nel dettaglio per non togliere al lettore le piacevoli sorprese riservategli dall’autore.
 
Angelo Consolo, che conta al suo attivo altri apprezzabili scritti, ha il duplice merito di avere orientato i suoi studi verso la scoperta di nuovi orizzonti sturziani e di farsene divulgatore con frequenti e partecipate iniziative culturali. Questo suo lavoro sull’interesse di Sturzo per Dante, ricavato da un’attenta analisi delle fonti e orientato a scoprire talune analogie tra i due, non solo contribuisce all’arricchimento del profilo storico e letterario del fondatore del Partito Popolare Italiano, ma anche ne lascia intuire la grandezza. 
 
                                                                                                                                                                                          Eugenio Guccione

Angelo Consolo è nato a Catania il 30 gennaio del 1953.

È moralista e professore di Religione presso la scuola secondaria di secondo grado di Stato. È membro del Centro Studi “Medievalia” (castello di Brolo) nonché vice presidente dell’Associazione culturale “L’Elefantino” (Catania).

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  • 10/08/2021 18:30:00 - Stupor Mundi Federico II, salotto letterario a Sinagra
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