Il sigillo delle anime
di Gino Dicara
ISBN: 978-88-6096-240-9
Formato: Rilegato
Genere: Narrativa
Anno: 2007 - Mese: gennaio
Pagine: 210

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Sintesi

La posta in gioco in “Il sigillo delle anime” di Gino Dicara è la salvezza del mondo, il trionfo del Bene in lotta continua contro il Male.

La lettura del romanzo, nell’intreccio del complesso narrativo, è una sorpresa continua per il lettore perché fonde una serie di suggestioni in un’unica vicenda dalle molteplici sfaccettature. Vicenda che ha come fulcro il destino e la natura del protagonista, frate Antonio umile, semplice e puro che custodisce le chiavi che smuovono il mondo.

Il male si manifesta come volontà di annullare la personalità altrui per farne il docile strumento del proprio perverso potere.

È facile riscontrare il tema agostiniano delle Due città che si fronteggiano in una lotta mortale; qualsiasi azione umana è significativa, non è neutra, concorre alla costruzione della civitas Dei o a quella della civitas Diaboli.

Una menzione particolare meritano le ambientazioni: Roma, la Città Eterna, la realistica tela su cui vengono dipinte le vicende che sanno mescolare un pizzico di arcane conoscenze con la realtà che la circonda; la Francia dall’atmosfera mistica e l’Egitto, il mondo codificato dei segni infiniti.

Un romanzo suggestivo in cui domina un Disegno buono e tutto concorrerà al bene di coloro che amano Dio se, come dice frate Antonio, l’uomo riuscirà ad alzare gli occhi al cielo piuttosto che abbassarli alla vita.

Gino Dicara è nato nel 1958 a Comiso, dove vive e lavora. Con la Casa Editrice Kimerik ha pubblicato “Il sigillo delle anime” (2008).

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Carmelo Micilotta, 4  maggio  2009  00:00
Ottima l'impostazione narrativa adottata da Gino Dicara nel suo romanzo "Il sigillo delle anime"; in lui si evidenzia subito una creatività che sa accompagnare il lettore negli spazi e nei tempi narrati. Il romanzo è impregnato di fatti mistici ormai lontani dalla nostra contemporaneità, anche se oggi le vicende storiche ci mostrano che gran parte di umanità, nonostante viviamo nell'era tecnologica e scientifica, ha sete e fame di miracoli, e, quindi, affermazione del sacro sui mali che assillano l'uomo moderno. Il male è Satana e il bene è Dio: questa è la chiave di lettura che marca ogni pagina del romanzo. La capacità narrativa di Dicara ci fa dimenticare che, sia il male - Satana, sia il bene - Dio, sono esseri spirituali e ce li mostra come in un susseguirsi di scene teatrali: hanno fisicità. Il protagonista, frate Antonio, rispecchia le caratteristiche dei santi cristiani: persona semplice e umile. Un giovane religioso cui è affidato il compito di riportare a Dio il sigillo delle anime.

Carmelo Micilotta
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