La Samsara di Orlando
di Paola Occhiolini
ISBN: 978-88-6096-326-0
Formato: Rilegato
Genere: Narrativa
Collana: Varia

Pagine: 244

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Sintesi

Orlando è un uomo qualunque che vive una vita apparentemente normale, sconvolta sin dalle prime pagine di narrazione dall’incontro con Mosè. Via via la narrazione sfugge e diviene imprevedibile: è necessario che Orlando si tuffi dentro di sé. È necessario che indaghi e scopra l’origine del dolore. Deve capire chi è Mosè…
Uno straordinario esperimento letterario e l’Orlando di Matteo Maria Boiardo, dell’Ariosto e del Tasso si inseguono in una dinamica quasi pirandelliana. Orlando si scontrerà con una realtà perturbante che lo obbligherà a considerare il danno che esso stesso aveva permesso, accogliendo la sua personalità scissa a giocare una interminabile partita a scacchi, la cui fine può avvenire solo in un modo...

Paola Occhiolini è psicologa, psicoterapeuta e diplomata in Medicina Psicosomatica (SIMP). Dal 1992 lavora a Roma come psicologa e psicoterapeuta di orientamento analitico junghiano. Vincitrice, nel 2007, del secondo Premio Nazionale di Filosofia “Le figure del pensiero” sezione aforismi. Vincitrice, nel 2009, del Primo Premio al Concorso Artistico “La Libertà Secondo Me”, con il racconto dal titolo “Sah'ra”.

Leggi la biografia completa
Michele Venturini, 2  giugno  2009  00:00
La Samsara di Orlando
Di Paola Occhiolini
Edizioni Kimerik 2009

La vita del protagonista, Orlando, sembra scorrere tranquilla: un piccolo appartamento, un cane affezionato da portare fuori, e la solita vita di tutti i giorni: ma un giorno entra in scena, almeno nella mente di Orlando, un personaggio dapprima misterioso, poi angoscioso. Si tratta di Mosè, un amico di vecchia data del protagonista, o forse è solo il frutto della sua immaginazione. Il racconto si dipana a tinte fosche: alla fine Orlando fugge da se e dalla propria città. Giunge ad Amsterdam, per liberarsi dalle sue angosce, e qui inizia una relazione con una ragazza Dorotea, che entra improvvisamente nella sua vita, o almeno così sembra ad Orlando. Dorotea aveva notato Orlando sui canali di Amsterdam, dove il nostro protagonista affitta una imbarcazione adibita ad abitazione, e lì si rifugia. Ma si rifugia sopratutto nelle pieghe della mente di Dorotea, figura protettiva ed ma che non si rivelerà altrettanto esaustiva sul piano dei sentimenti. Un approccio sentimentale, in tema romantico, viene inutilmente tentato infatti dal protagonista, al quale poi, non resta che tornare in Italia, deluso da Dorotea, che gli nega i propri sentimenti, e deluso sopratutto dalla vita.
Questo romanzo di Paola Occhiolini è infatti un inno alla vita non vissuta, alla felicità intravista ma che passa come un rapido e poi se ne va, senza tornare, senza riproporre occasioni. La vita è un susseguirsi di vicende, dapprima ansiose, per il nostro protagonista, poi addirittura angoscianti. Mosè è di fatto il frutto della immaginazione distorta di Orlando, che vede in questa immaginaria figura di uomo maturo e custode di suoi segreti antichi, il suo stesso doppio. Parla con Mosè, il nostro Orlando, in un dialogo allucinatorio con sé stesso.
Paola Occhiolini si dimostra una indagatrice esperta delle emozioni umane, e rivela una profonda conoscenza dell'io, in questa figura così concreta di Orlando, che dopo letto il libro, rimane l'idea di questo giovane uomo infelice, che vorrebbe avere una felicità che non riesce a darsi. Ma chi è Orlando? Orlando può essere ognuno di noi, se leggiamo il romanzo della Occhiolini in un contesto pirandelliano. Orlando è dunque uno, nessuno e centomila: è un individuo che non riesce a essere se stesso, che si annulla nella propria ricerca di un io interiore; e per questo è anche ognuno di noi siamo come lui.
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