Il mistero della Torre della Luna e altri racconti
di Teresa Nastri
ISBN: 978-88-6096-432-8
Formato: Rilegato
Genere: Racconti
Collana: Varia

Pagine: 114

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14,00 €
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Sintesi

Artificiosità e verità si mescolano sapientemente nei racconti di Teresa Nastri, abile tessitrice di storie in cui atmosfere iperreali e surreali regalano originalità alla narrazione.
Il mondo, nel suo aspetto più inquietante e oscuro, si impone con prepotenza all’attenzione del lettore, che segue con ansia trepidante il continuo spostamento del confine tra il misterioso e il manifesto...

Teresa Nastri è nata ad Amalfi, in provincia di Salerno, nel 1938. È laureata in filosofia e per molti anni ha lavorato in ambito turistico.
Del 1999 è la sua prima raccolta di racconti dal titolo Il primo giorno (l’Autore Libri, Firenze). Sue poesie sono presenti in antologie di concorsi vari, altre sono apparse in tre volumi della E-Book: Il tempo della poesia, Poeti italiani nel mondo, La poesia - l’uomo - la città di recente pubblicazione.

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  • Recensione sul settimanale di attualità e cultura Tempo Vissuto
Yvonne Carbonaro, 2  maggio  2010  00:00

Teresa Nastri  "Il Mistero Della Torre Della Luna e altri racconti"

Storie della Costiera

di Yvonne Carbonaro

 

In Teresa Nastri è evidente una forte inquietudine interiore che è tensione verso confini esistenziali avulsi da conformismi e spinta tenace a coltivarsi, approfondire, crescere, tanto che, dopo una vita lavorativa nel turismo e le lingue straniere, a 57 anni si è laureata con lode in filosofia e si è dedicata alla scrittura. Autrice di “Il primo giorno”, ha appena pubblicato "Il mistero della Torre della Luna e altri racconti " con Kimerik. La raccolta è divisa in due parti differenti tra loro ma legate da un fil rouge che, come già nel 1° libro, è l’ambientazione nel territorio di Amalfi dove è nata. Richiamo alle radici e ad un territorio ineguagliabile per storia varietà e bellezza, denso di usi e costumi familiari, paesani, marinari e contadini insieme, che ne hanno fortemente connotato il vissuto infantile e adolescenziale e che affiorano dalle sue pagine. Si tratta qui di un racconto lungo e un gruppo di 10 racconti brevi. Nel primo, che è una narrazione compiuta, quasi un romanzo, c’è un inizio, uno svolgimento da trilling e un finale a sorpresa. Nonostante la presenza del commissario che fa le sue brave indagini, non si tratta del solito giallo. Vi ritroviamo piuttosto un’eco delle atmosfere surreali, oniriche del realismo magico latinoamericano in cui realtà e fantasia, concretezza del quotidiano e potere evocativo dell’immaginazione si mescolano. Dalle testimonianze l’accadimento emerge sospeso tra realtà e sogno: è un fatto successo o un sogno collettivo di cui però ciascuno dei presenti ha colto un aspetto, un risvolto? Siamo in presenza di una dimensione altra creata dalla forza del pensiero? Il mediterraneo amalfitano, e dunque il paesaggio con la scogliera e gli sbuffi del mare in tempesta, è parte integrante insieme alla bellissima donna di cui i testimoni parlano, anzi assurge ad altro protagonista della vicenda in quest’aura da romanticismo nordico: è stato dunque lui, il mare, a portarsela via “nella schiuma bianca come una sposa seppellita nel suo velo”, come in un racconto dell’800 dello spagnolo G.A.Becquer o come nel film “L’isola dei sogni”? Ma nella distesa azzurra tornata calma il corpo non si trova, “il confine tra il misterioso e il reale è sempre fluido” e continua a spostarsi in un senso o nell’altro e solo alla fine di un lungo arco temporale il mistero verrà chiarito. Il gruppo di 10 racconti è caratterizzato invece dalla narrazione, sul filo del ricordo, di fatti reali, alternandovisi la riflessione introspettiva o il patos della vicenda. Una scrittura letteraria pensata e pensosa, curata nella forma e sapiente nell’espressione, con spessore di acume psicologico e spunti di speculazione filosofica, capace di suspence e colpi di scena, contesti fantasiosi ma anche scorci di cronaca politica e questioni di pressante attualità, quasi a voler ogni tanto riancorare il lettore alla tangibilità del vissuto di ogni giorno.

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