Da Chala’ad a Galati Mamertino
di Salvatore G. Vicario
ISBN: 978-88-6096-687-2
Formato: Rilegato
Genere: Saggi storici
Anno: 2012 - Mese: aprile
Pagine: 212

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Sintesi

Salvatore G. Vicario, medico “per amore” e scrittore “per passione”, come ama definirsi, in questo volume ritorna alla Sua terra natale, lasciata subito dopo l’Università, con un contributo di elevato valore scientifico che coniuga i suoi interessi e le sue competenze storico-artistiche con la nostalgia dell’emigrante. La storia di Galati Mamertino, paese dei Nebrodi sulla Valle del Fitàlia, ricco di arte, storia e cultura, malgrado una vasta bibliografia, ha ancora molti lati oscuri, mentre assolutamente carente è la ricerca archeologica. Sulla base di questo dato, desolante e incontrovertibile, Vicario sviscera con precisione e dovizia di particolari la storia del comune a partire dall’origine islamica, cui rimanda, secondo l’ipotesi più convincente, l’etimo stesso di Galati dall’arabo chala’ad. Pagina dopo pagina, secolo dopo secolo, l’autore ricostruisce la vita dell’antico borgo attraverso i suoi principali protagonisti, come le dinastie dei baroni Lanza e Lo Squiglio, esibendo una documentazione di prima mano, talora inedita, che gli studiosi non mancheranno di apprezzare e far propria (una parte di tale documentazione si trova nelle pregevoli appendici finali). Ma l’esposizione erudita non si qualifica mai come fine a se stessa, prevale il gusto della narrazione con l’occhio sempre rivolto al lettore, che nel testo scopre notizie curiose e sovente non altrimenti conosciute. Interessantissima la sezione finale, dedicata a “Galati moderna e contemporanea”, in cui Vicario si propone di approfondire l’aspetto notevole del prezioso patrimonio artistico e umano del paese. Scorrono così le tradizioni paesane, come la festa dei Tre Santi (anche attraverso due rarissime cartoline), viene discussa la vexata quaestio sul simulacro del Crocefisso del “Maestro di Galati”, ci si sofferma sull’analisi del quadro di San Francesco Saverio della Chiesa Madre, degli arredi delle chiese, viene tratteggiata la storia di famiglia di medici di Galati, i Valenti; l’autore infine indugia sulle personalità più insigni del luogo, tra gli altri il letterato padre Gaetano Drago, il medico e politico Antonino Bianco, e Franco Natale, che nella sua lunga stagione pittorica ha reso omaggio agli splendidi paesaggi galatesi.

Salvatore G. Vicario è nato a Galati Mamertino (ME) il 18 dicembre 1927. Ha lasciato la Sicilia al compimento del ciclo universitario, portandone sempre dentro la nostalgia: ha suggerito l’inserimento del paese nativo, Galati Mamertino, a Virginio Sabel nel programma televisivo Questa nostra Italia, Sicilia (1968) e, nel volume della Storia dell’arte italiana (vol. 8, 1981), a Federico Zeri, suo amico per trentasei intensi anni. è medico chirurgo, specialista in Ostetricia e Ginecologia. Giornalista pubblicista, è stato collaboratore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana di G. Treccani per il Dizionario Biografico degli Italiani e del Centro Studi Filologici e Linguistici Siciliani, Opera del Vocabolario Siciliano (a cura di Giovanni Tropea); è saggista particolarmente prolifico (i saggi più significativi sono raccolti in Fascina, Roma 1991); è stato professore di Psicoprofilassi ostetrico-ginecologica presso l’Istituto Superiore di Educazione Fisica statale di Roma (oggi Istituto Universitario Scienze Motorie) dal 1990 al 1995. Il suo sito internet è: www.salvatorevicario.com.

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  • Recensione del libro "Da Chala'ad a Galati Mamertino" sulla rivista Leggere tutti.
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